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Cos’è L’arte?

Sandro del Pistoia:

Per il filosofo: “L’arte è ciò che svela alle nostre coscienze difese e tranquille che «l’uomo è un lacerato» e che questa lacerazione è incomponibile, nonostante tutti gli sforzi delle religioni che ne proiettano nell’aldilà la composizione, e della ragione che, nell’aldiquà ci difende dall’irruzione della follia, sempre in agguato ai margini della nostra assennatezza”.

C’è chi preferisce Toulouse Lautrec : “L’arte è come la merda, si sente, non si spiega”.

Un curatore direbbe che: “Talvolta vedere un opera buona è come entrare nel cervello di una persona ed ascoltare i suoi pensieri”. Per lo studente: “L’artista è quello che ti insegna il modo di vedere il mondo e di vederlo a modo tuo”.

Per la platea: “È il superamento della soglia simbolica dello spazio teatrale”.

Per lo psicologo: “L’arte è una grande consolatrice e placatrice, essa rappresenta la compensazione più preziosa delle insufficienze dell’esistenza”

Per un designer: «L’arte è rinnovare la tradizione tutti i giorni”.

Il pragmatico direbbe che: “Fare arte è come fare sesso, alcuni godono davvero, alcuni fanno finta. L’artista gode sul serio, e se stiamo davanti alle sue opere, anche senza accorgercene godiamo un po’ anche noi”.

Per me l’arte è tutto questo e tutto ciò che fa una persona in grado di installare un’altalena in sala e saper oscillare da dentro il salotto a fuori la finestra.

 

L’arte di Sandro è qualcosa che unisce tutte queste definizioni e allo stesso tempo ne crea una nuova. Le sue sculture fatte di moduli intrecciati che ripetendosi creano pieni e vuoti, dialogano con qualsiasi ambiente senza turbarne la sua primitiva ed attuale caratterizzazione. Non si tratta mai di uno stravolgimento, ma di una sincronia di tempo e di spazio che permette alle sue installazioni di arricchire ciò che c’era, alterando la percezione comune e regalando un ricordo indelebile. Una ricerca che si sviluppa in geometrie – rassicuranti elaborazioni per la parte razionale di ognuno di noi – che non necessitano di “riempire i vuoti”, che vivono di trasparenze e di aria. Strutture concrete di legno, ferro o pelle, che aggiungono alla loro forma le forme circostanti, che si colorano dei colori che le circondano. I lavori di Sandro non sono solo bellezza, sono ricerca di elevazione al sublime, recupero di una condizione primordiale, riflessione sulla contemporaneità, sul ruolo dell’umanità e della natura e sulla coscienza umana rispetto al prossimo.

Laura Orlandi

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