2013 | Continente | Galleria Margini | Massa

Continente

Tenere insieme, dal latino continere, sembra la cifra stilistica, se cosi’ la si puo’ definire, della ricerca artistica di Sandro del Pistoia, dalle azioni performative dei primi anni alle ultime sculture e installazioni.

Sandro del Pistoia si avvale anche della fotografia e del video, ma il suo modo di progettare e di pensare e’ sempre in tre dimensioni. Si tratti delle forme organiche costruite assemblando moduli esagonali realizzati con bacchette di legno, quelle con cui il suo lavoro e’ piu’ conosciuto, o di fermare una porzione di aria all’interno di enormi sacchetti, l’artista riesce a coniugare la forza delle strutture che crea al loro essere visivamente effimere, leggere, essenziali e apparentemente vanificanti. Le sue forme, appunto contengono o vengono contenute.

Questo secondo caso è quello della scultura finita, ma potenzialmente “infinibile” perchè ripetibile all’infinito, con cui Sandro del Pistoia ingombra fisicamente la sala principale della Galleria Margini: una installazione unica site specific che si snoda nello spazio della galleria, definita dall’artista “smisuratamente sobria”. Sobria perché costituita dal ripetersi armonico della stessa forma, vera ed essenziale, priva di orpelli, ma che porta alla creazione di un’altra forma, più grande, smisurata. Gli interventi site specific di carattere macroscopico presentati dall’artista, tra cui rientra l’ultimo progetto presentato da Margini, sono intitolate in inglese fragile (come fragile relation e fragile intention pensate per Pietrasanta nel 2012) puntando proprio sull’ambivalente sinergia tra delicatezza delle forme e forza delle strutture.

Un percorso verso l’essenza delle cose, verso la Natura intesa nei suoi segreti legami molecolari e submolecolari. In mostra convivono la grande installazione Continente dal volume di circa cinquanta metri cubi, creato modellando la flessione di sessanta fasce di legno, e la serie Grafene, ispirata all’omonimo materiale costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio, scoperto nel 2005 dai fisici Andre Geim e Konstantin Novoselov dell’Università di Manchester, per cui nel 2010 hanno ricevuto il Premio Nobel.

Il grafene ha importantissime caratteristiche, prima tra tutte la capacita’ di trasportare elettroni ad una velocità molto elevata, pur essendo infinitamente sottile e duttile. Base di questo materiale e’ il carbonio, elemento che, tra le altre cose, richiama la grafite e quindi il lapis, il disegno e la progettazione.

Verrebbe da chiedersi come possa essere ripensato l’antico rapporto tra arte e filosofia come strumenti di ricerca delle verità alla luce del progresso scientifico. Oggi tra i creativi sono da annoverarsi al primo posto gli scienziati e il ruolo dell’artista si colloca tra conservazione e divulgazione dello scibile, agli antipodi rispetto all’informazione mediatica. L’arte rende poetico ed empatico cio’ che e’ complesso e strutturato, come la Natura fa con l’arcobaleno. Così i contenitori e i contenuti di Sandro del Pistoia rendono fragile ciò che e’ forte.

Federica Forti

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